In Olanda il partito islamofobo di Geert Wilders ha già superato il 28% dei consensi, in Austria il partito di Strache è la prima formazione politica di estrema destra dal termine della Seconda Guerra Mondiale ad essere accreditata nei sondaggi come primo partito in un Paese europeo. In Francia Marie Le Pen ha un consenso che si aggira intorno al 20%, in vista delle presidenziali di questo stesso anno. In Germania sono emersi gruppi sovversivi a chiara impronta xenofoba, in Ungheria si è precipitati in una dittatura antilibertaria, alla cui destra si trova il partito Jobbik, i cui eletti si sono presentati in parlamento con la divisa della guardia magiara il giorno del loro insediamento. In Slovacchia si promuovono leggi che invitano le donne rom alla sterilizzazione. Anche l'Italia non sembra esente da fenomeni di questo tipo. Spinte dai venti della crisi economica, in Europa sembrano essere riemerse pulsioni profonde e mai veramente affrontate neanche dopo la Shoà. Attraverso un confronto con la paradigmatica relazione fra Giacobbe ed Esaù, Davide Assael propone un viaggio nel cuore dell'antisemitismo europeo, nella convinzione che la relazione con l'ebreo rinvii al più ampio significato della relazione con l'Altro.